sabato 9 maggio 2009

Weekly Reviews

Molto sociologicacamente interessante scrivere di Noemi di InfAcTor e del sempre basettato Morrissey ad un giorno contemporaneamente di distanza - Deo mio se capisci quant'è piccolo il mondo. Per questo piange sempre.
Sofferenze di uno scribàcchino

martedì 5 maggio 2009

Finestra Gli Egnegnauè

So boni tutti a fà Egnegnauè

Che ci vuole?

E–gne-gna-uè

Sono pure più bravo di te

Però non mangio la pappina di mela

E lì vinci tu

Lo ammetto


aperto p.s Riguardo al post precedente volevo fare una precisazione, la precisazione consiste nella contraddizione. La contraddizione consiste nel fatto che in realtà non è vero che Io non me ne faccio un cazzo della Bellezza,  che sennò sembra che faccioapposta a fa diventa il bello brutto e metto zizzania e non se ne esce più

in realtà mi piace molto la Bellezza

come propria capacità di sapersi rendere belli (anche con il gel)

a prescindere dalla propria base di partenza. chiuso p.s

lunedì 4 maggio 2009

Il titolo è difficile e la storia complicata anzi in realtà untitolononcè e la storiaèsemplicissima.

P.s. Però volendo usare una citazione (Dente) e rischiare il giudizio

ecco a voi:

Io Della Bellezza non me ne faccio un Cazzo


Come faccio a diventare poeta surreale

e perder la tristezza

cioè scrivere con un velo di tristezza surreale

che mi porti a pensare che quando scrivo non lo faccio

per esser triste ma che scrivendo possa perdere

la tristezza per diventare surreale chè tanto di reale

c’è poco E se ti fissi a pensarlo in modo triste mmhh

e se mi sfogo la tristezza forse imparo e non la tengo mmhh

per esempio

 

Dentro di vuoto non mi svuoto.

 

Per esempio guardando un luogo tipo così

che mi ispiri tenerezza e tristezza insieme

e surrealità chè io sono sempre pronto

a tutto, ma in realtà non rispondo mai

ahh voglio partìre

e voglio restare cercando di cambiare

facendo cose indifferenti per il mio bene

senza che mi  scordo quello che voglia fare rimanendo

ahhh vorrei partire con te

per vedere questi luoghi differenti che non sento

per esempio.

 

Dovremmo abitare insieme e partire altrettanto

che se tu li hai visti me li possa insegnare

altrettanto pure per cazzeggiar un po’

e dimenticarsi il resto che se ci penso

mi torna la tristezza e mi scordo

il surreale che ne ho bisogno per rispondere a tono

senza che poi mi venga voglia e  poi rismetta.

 

Per esempio

forse è il caso che mi cambi

per scrivere ancora