mercoledì 12 agosto 2009

Accadde Domani

Da Il manuale di come si vive

di Via Jenner 8

Capitolo: Cristo, una vita da mediano


Non controllo i miei soldi?

Non li difendo da te?

Ok non ho il controllo di me stesso,

Ma che cosa devo controllare?

Se controllo, amico mio, vuol dire che non mi fido

e se non mi fido

vuol dire che ho sbagliato tutto. Tanto.

Io mi fido di te

e se ho sbagliato tutto, Tanto

vorrà dire che i soldi serviranno a pagare il mio sbaglio.

Questo perché


quando quelli chiesero a Cristo:

Perché continui a comportarti così, continui a fare quello che fai,

tutti intorno si aspettavano di ascoltare la verità.

E Cristo rispose con la sigaretta in bocca, sapendo che non gli avrebbero mai creduto:

Perché ormai non posso più tornare indietro.


Vorrei essere un altro

Invece rimandai a domani


Vorrei essere libero

Ma con tanti schiavi al seguito


Vorrei vederti in piedi

Per chiedermi di passare il detersivo negli angoli strisciando


E affrontare il mare

Senza ci fosse quella scomoda linea di confine

Che tanti dubbi mi dà


Vorrei un albero

Per raccogliere il primo peccatore mentre cade


Ed costruire il nido sull'albero, con la scala

Prima che lo faccia il sole senza scala


Guardare un vecchio cieco negli occhi

Per ascoltarmi

Viandante come in un film di Pasolini Paolo


Sdoganare le paure

Come fossero baiocchi da pucciare

Da arrivare ad odiarli guardandoli nuotare a due a due


A questo punto, non potendo tornare indietro

che ti devo dire, resto solo un folle

Un folle con la mia scarica di ormoni da occidente

Come siamo folli in chiesa

Con un vangelo da scout

Che sia frusta e che sia caronte


Vorrei abusare del male

Per poi espiarmi sdraiato in spiaggia sotto un pretesto


Ad uno ad uno deglutire i sassi

Senza poi operarmi per estrarli


Tornare indietro

Per correre ad arrivarmi avanti


In prima fila per sparare ai deboli

In prima fila sparare ai forti


Restare in piazza al centro

In piazza fino all’alba solo solamente


Abbracciarti come fossi cera io

Sperando di scottarti tu

E aspettare che ti calmi con sù degli occhi dolci


A questo punto non potendo tornare indietro

resti solo poco più di un pazzo

Un pazzo con uno scettro di norme a carico

Come lo siamo matti

Matti con un nome ben in vista sull’ addome


Dal primo all ultimo

Chi lo sa

Che mi avverta

Chi lo trasmette

Chi lo aspira piano piano

Dal tubo della serratura

EcChiSsi dispera

E piange lacrime dalmata

Lo faccia con dignità

Chi ci mangia

E Chi ci sfama

Chi ci suonaforte

E chi lo ascolta assente

Tanto chi comanda

Alla fine affonda

E non resta nientunque

Neanche chi ci spera sopra


che la realtà alle volte

si trasforma da sola,

che la realtà alle volte

si trasformi da sola

Ti regala le uova e te le spacca

Un giorno ti sveglia

E non sei nemmeno più tu

Non sei nemmeno di carne

Nianche vero

Libero di tirare una corda ricorda

Di Comprati una penna che scriva dappertutto

E segnati con molta calma a giorni alterni

senza aspettare l'epifania

i battiti sul calendario