giovedì 30 luglio 2009

Jet Sex

Da Il manuale di come si vive

di via Jenner 8


Se tu fossi un folle

solo se tu fossi un folle

ci sarebbe un punto

in cui la tua normalità sarebbe superata dalla follia

gli altri guardandoti negli occhi ti riconoscerebbero

e tu saresti libero normalmente di vivere

nella tua follia

cosicchè la tua follia convergerebbe

almeno per un pò, con la tua libertà

Seduti ad una sedia ciascuno,

sotto una pianta verde,

sotto un cielo nero

sotto un condominio fatto di finestre e sonno

c’erano un italiano, un greco e un brasiliano.

E c’era il silenzio.

Questo prima che amico Greco , che parlava lento e forte, dice:

Idra è isola bellissima.

Problema di Idra è che ci sono solo genti ricchi

e che ci vogliono tanti soldi per stare lì, e non ci puoi stare,

nemmeno arrivare con machine.

In Atene io e miei amici una volta abbiamo divertuto

e dittu se vinciamo superenalotti

compriamo piccolo isolotto come Idra dove stanno solo genti ricchi

e noi non facciamo ostelli né alberghi e nulla

solo case dove gente viene senza pagare

e noi non usiamo macchine e motorini, ma si va a piedi o a caballo

e tutti mangiano gratis e ci sono le piante di Marjuana gratis lungo strade alte così.

E nessuno paga niente, solo devertendo

gente che suona e gente che sta devertendo ascoltare suonatori

e non ci sono nemmeno chiese construtte

facciamo un’isola come un piccolo vaticano de libertà.

E allora mio amico Brasiliano:

me piasce idea de Vaticanou de Libertà

me piasce proprio, facciamolo

e titulu de isola sarà

U Vaticanu de libertà, figoo.


Io avevo troppo sonno per essere felice anche,

ma nonostante il sonno avevo notato qualche incongruenza nel discorso

che lasciava un po’ perplessi sulla fattibilità della cosa,

però condividevo l’idea appieno

e mi sono ripromesso che quando non avevo più sonno

mi sarei impegnato ad aiutare le cose ad andare dove dovevano andare.

Si l'idea mi piaceva

pensavo sotto una pianta verde

e un cielo nero

e un condominio fatto di finestre e sonno.

Mi piaceva come quando guardi il cielo e speri di trovare subito la stella che cerchi,

e non la trovi mai, ma è come se la trovassi, e speri un giorno di arrivarci

sparato lì per trovare la pace,

e lui così sembrava che gli piaceva veramente la sua stella,

cioè lo diceva in modo lento e forte, che si capiva che gli faceva solletico dentro

e questo mi piaceva, come se avessi visto un attimo una stella

verso cui salire.

JET SEX

Qui c’è il nostro tempo per comprendere

Questo è il nostro cielo segreto per noi

dove arriveremo

Quello dove tu non sei stata mai.

Un jumbo jet solo per te e me

Nessun paracadute, nessun pilota che pilota

Suppongo che sia venuto il tempo propizio

per noi, no? Di andare e cercare dove andare

Non essere timida, non essere forte. Chiudi

gli occhi e lascia le tue labbra comporre un arrivederci

Vieni a scoprire con me, se il cielo è una menzogna

Così come non dovrai mai lasciarmi andare,

io non lascerò mai che tu mi scivoli via

Per ricominciare

Sopra le nuvole, sopra tutte le nuvole, sopra

disegniamo linee di fumo e spume di coca

Ma tu chiedi qualcosa di più mentre mi stringi

forte. Turbolenze di sesso,

Seggiolino B e seggiolino D,

Sganciamo il nostro amore dall’alto,

bomba piena di c

E lo vediamo cadere e esplodere, mai

E più voliamo, più saliamo,

più il cielo diventa una menzogna

solo un altro nome

e un’altra forma

Cosi come non dovrai mai lasciarmi andare,

io non lascerò mai che tu mi scivoli via

Omaggio a Jet Sex, Ghinzu dall’album Blow (2004)