giovedì 30 aprile 2009

IL MIRACOLO DI QUEST’ORA SOSPESA

Il miracolo di quest’ora sospesa ( cf. poesia Biblioteca a Perugia) è un verso di Vincenzo Maria Rippo (1947/ 70) , poeta e scrittore, spoletino d’adozione, di fama internazionale. Infatti il suo fu un vero e proprio caso letterario: la sua opera raggiunse subito il successo editoriale e della critica , ma egli non godè affatto di tale notorietà a causa della lucemia fulminante che rapida lo condusse alla morte.
 Egli stesso ne ebbe il sentore e suggellò in un foglio il doloroso , ma veritiero, responso “Le poesie usciranno postume”: testo contenuto nelle fascette delle prime pubblicazioni dei suoi carmi. 
Il poeta, la cui produzione artistica è ponte tra l’occidente classico e l’oriente islamico, tra i linguaggi antichi e fondanti della classicità e la novità linguistica della beat generation, verrà ricordato sabato 2 maggio 2009 alle ore 17,30 presso il Centro Culturale Poli d’Arte di Spoleto. Un ‘iniziativa questa che coinvolge vari enti ed associazioni: in primis il professore Francesco D’Episcopo, docente di letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e curatore dell’opera del poeta; il quale sarà il moderatore della serata organizzata in sinergia con il Forum dei Giovani Spoletini e il Centro Culturale Città Nuova.

La poesia di Vincenzo Maria Rippo, già preziosa nella sua intima sostanza, sarà valorizzata dalla mostra ospitata in sede ed organizzata dalla Galleria Il Narciso di Roma , che ha per titolo “Di corsa sul filo …” in quanto omaggio al Futurismo, di cui quest’anno ricorre il centenario. 
Gli artisti esposti, tutti con un nutrito e importante curriculum alle spalle, sono Leandro Lottici, Mario Moretti e Pino Reggiani.
Poesia e musica fluiranno nelle immagini, in una atmosfera unica e suggestiva: i poeti (Simone
Fagioli, Sandro Costanzi, Paola Gubbini, Loriano Grullini (Miklo), Filippo Tocchio (Pierinoeillupo), Paolo Parigi (Pablos), Federica Mosca) e gli attori (Danilo Santi, Marija Zipancic) si avvicenderanno con musica di Simone Barzacca (Voce), Federico Sebastiani Ferri ( chitarra) e a Giulio Loccioni ( basso), membri del gruppo Senza dimora fissa.
Ospite d’eccezione sarà il sassofon
ista Cristian Panetto, che duetterà con i versi della poetessa Elisabetta Comastri.

mercoledì 29 aprile 2009

Finestra Piccolo dubbio sul mondo

 Camera da letto. Luce semispenta. Inquadratura parziale. Ombre cinesi proiettate alle pareti. Senso di tranquillità mista a non tranquillità  Un letto e il suo padrone. Pensierino che sfugge nella nebbia 
Ah bè c'è solo il rischio pandemia grazie ad un attacco virale mondiale di ignoranza 5 su  scala 6 Vado a dormire tranquillo Notte mondo crudele


 P.s. nn è vero in realtà sono un fricchettone sovversivo convinto che queste siano tutte minchiate ingigantite dall'opinione pubblica cattiva e manipolata e che  in ogni caso l'amore ci salverà

martedì 28 aprile 2009

Presentazione libro

Questa settimana (25 Aprile) presentato la raccolta poetica Emozioni da Saltimbanco, contenente la crem' dela crem' dei poeti dela crem'  e Pierinoeillupo. Il volume, uscito all'inizio di Aprile e scaricabile gratuitamente online è prodotto diretto e presentato a Eggi da Simone Fagioli in data 25 Aprile e raccoglie esempi di poetica di Umbri spoletini e dintorni.

Weekly reviews

Questa settimana per lo spazio recensioni e crisi, grandi manovre e altrettanto grandi errori grammaticali.
Tutto questo e anche di meno nelle farneticazioni sui nuovi album di Polly Jean Harvey/John Parish e Marco Castoldi (in parte Morgan).
Un ringraziamento (anche se mi pagate meno di quanto mi pagherebbe lo Stato se andassi in galera) va a chi me lo permette. ringraziamento.




lunedì 27 aprile 2009

New Love grows on trees (LA MAESTRA PATRIZIA E L’ORSO)

La maestra Patrizia tornando a casa incontrò un orso.La maestra Patrizia scappò via e andò da un cacciatore. Aiuto! aiuto! c'è un orso che mi insegue! gridò la maestra Patrizia.Okay, ci penso io, rispose il cacciatore.

Allora corse a prendere il fucile e si mise a rincorrere l'orso, ma l'orso furbo si rifugiò nella foresta. Allora il cacciatore corse con il fucile e decise di rincorrere l’orso, ma l’orso non era più un orso, o almeno non era più l’orso che era stato un secondo prima, e questo non cambia la scena.

Il cacciatore lo cercò dappertutto ma non lo trovò. E il tempo passava. Per entrambi, e anche per la maestra Patrizia

A un certo punto il cacciatore udì un rumore;

l'orso si stava avvicinando a lui.

Il cacciatore si accorse che l'orso era dietro di lui, nonostante il tempo passato senza udire nulla, l’avesse reso più simile ad un albero che a un cacciatore. Aveva dimenticato  l’odore dell’orso, ma aveva ancora memoria.

Allora il cacciatore si girò di scatto, per quanto sia capace un cacciatore, più simile ad un albero che ad un cacciatore, e sparò in alto in alto. Molto in alto. Quello che il peso del fucile, che col tempo era diventato troppo grande, gli permise.

L'orso, che se non era più lo stesso orso prima, figuriamoci adesso, che aveva dimenticato l’odore del cacciatore, e del fucile, ma che aveva ancora una memoria, ebbe così tanta paura che si rifugiò in una caverna e da quel giorno non uscì più.

E così la maestra Patrizia poteva tornare a casa tranquillamente*

E tutti vissero

 

*o comunque tornò alla prima casa che credette di conoscere. Perché anche la maestra Patrizia non era la stessa dell’inizio della storia, aveva dimenticato l’odore di casa, e forse non aveva più neanche una memoria; per quanto poi incontrando un orso per la strada si possa rimanere gli stessi da prima a dopo. Ma questo non cambia la scena.

 

 

 

New Love grows on trees  (LA MAESTRA PATRIZIA E L’ORSO)

 

Per portare a votare mia nonno, votare

non sai che fatica, non l’ho mai fatto

portare nonna a votare nel secolo nuovo

nuovo per lei e nuovo per tutti

e nuovo millennio a cavallo

passeggiando sbuffando del passo sfasato

sangue nuovo e sangue asciutto a braccetto

bambole di pezza e bambole robot nonna

e nipote ai fatti conti di poter contare sul futuro

ma conta solo un presente se conta

nonna accompagno a votare come al bagno

nonna sorridente come se vedesse il suo futuro

il nipote quadro astratto indefinito

di amore e di non amore e di more

e io nipote di nonna come vedessi il mio

insieme e le lacrime, ma indefinito per le lacrime

che scorrono ai lati del mio viso del suo

che la tristezza per esperienza accompagna

a destra e a sinistra del caso

le mie convinzioni le rivoluzioni immaginarie

i raggi dalle fessure di una finestra dismessa

e tutto il resto che si possa aspettare

di convinzioni e raggi affilati

come lancette di un orologio richiuso

nel quadrante di un piccolo spazio in paradiso

 

e poi portare mio padre a votare,

non aver mai fatto neanche questo

un secolo che ci accompagna di spalle

le battaglie di guerre e di differenze

di piatti e forchette e le cene e i pranzi

ed i calci in-volontari sotto il tavolo

le proprie ansie di ghiaccio e gli occhi di grano

i sorrisi le bugie le macchie dei dico non dico

di giacca rossa a bottoni d’oro

di anni di amore di non amore

di lacrime che scendono o restano ai lati

che la tristezza per esperienza accompagna

a destra e a sinistra del caso

il proprio tempo e le convinzioni

affilate come lancette

di un orologio richiuso nel quadrante meccanico

di un piccolo spazio in paradiso

 

e poi portarmi a votare, quando sarà

lo farò senza averlo mai fatto immaginato

aggrappato al  mio secolo amarognolo

sull’orlo del mondo che ho visto che hai visto tu

sull’orlo della terra piatta

che per me si è trasformata in sfera  

solo per me e le mie voglie

di divani maschere guerre e differenze

tra me e me stesso

di qualcosa in  altro

oltre le proprie limitazioni

i sorrisi le bugie le macchie dei dico non dico

di giacca rossa a bottoni d’oro

di anni di amore e di non amore

e di lacrime che scendono o restano ai lati

che la tristezza per esperienza accompagna

a destra e a sinistra del caso

del tempo proprio ed di quello altrui

secondo le proprie convinzioni

affilate come lancette

di un orologio richiuso nel quadrante digitale

di uno piccolo spazio in paradiso

 

Un conto è vincere un conto è convincere

l’amore crescerà comunque sugli alberi