mercoledì 26 agosto 2009

Finestra su un Gioco dal nome sconosciuto

Perdonate l'assenza

la vita è una giostra

e pure sto sito,

mi sa che ero sceso per andare in vacanza

provo a risalire

vediamo se ielafò.

Pierinoeillupo



Gioco dal nome sconosciuto che per comodità chiameremo “Lancia il fusto sulla bottiglia e sbrigati perché intanto gli altri bevono, e se bevono tanto vincono”


Dal Manuale di come si vive

Di Via jenner 8

A volte è difficile a volte

A volte è molto semplice a volte

A volte ci sei perfettamente, dentro di te

Altre volte ci sei perfettamente, fuori di te, e esci a cercare qualcun altro che ti dia valore.

Se non ci fosse più nessuno accanto a te

e nessuno più davanti a te,

e più nessuna birra ai tuoi piedi su cui abbassarti

e nessun arbitro che ti osservi da fuori,

a quel punto tu, per cosa correresti?

Magari fosse tutto un gioco.

Certe volte penso sia così


Gioco

Allora c’è questo giochino che ho imparato in Austria che è veramente divertente e socievole, ci possono giocare tutti basta che gli stiano simpatici gli austriaci, e amino bere tanta birra e che questa preferibilmente amenochenonsietetantoricchi, costi poco.

Sennò altrimenti chi vuole può anche tralasciare i prerequisiti e stare a lato a guardare i professionisti che giocano al posto loro, mimando per passare il tempo, ad esempio i gesti tipici degli strumenti di una rock band.


Accessori per il gioco

8 esseri umani

8 birre da 50 cl almeno, preferibilmente Ottakringer

Un fusto da 5 litri di birra accartocciato e vuoto

Una bottiglia di plastica da un litro e mezzo semivuota, solo perché se è vuota poi basta che tira vento e rischia di cadere

Un arbitro

Uno scopettino da cesso

Tanta gente ai lati che beve, fa casino e prende in giro i perdenti con insulti goliardici


Spazio di gioco

Rettangolo, preferibilmente una strada, pochi metri X un po’ più di metri, l’importante è che vengano continuativamente rispettate le proporzioni, a costo di spostare il campo se i giocatori barcollando si spostino in fieri


Tempo di gioco

Incalcolabile, in quanto dipendente dal numero di manche che si vogliono svolgere, ovvero dal numero delle birre da stappare

Di solito se ne bevono tante quindi per comodità diciamo “lungo”.


Svolgimento del gioco

Gli 8 giocatori, potenzialmente sobri (o quantomeno ad uno stesso livello di esposizione alcolica), si dispongono sul rettangolo di gara allineati sui lati corti, quattro da una parte e quattro dall’altra a circa tanti metri di distanza squadra da squadra.

Ogni giocatore pone ruttando la lattina di birra (fresca o calda a piacimento) ai propri piedi, mentre l’arbitro imparziale, spazzolone in mano, posiziona la bottiglia in plastica al centro del campo a equidistanza dai due schieramenti.

Come ultimo step prima dell’inizio del primo turno, viene scelto a sorte, ma anche tramite schiaffi o litrate di killer machine (strumento composto da un tubo, un imbuto e della birra) la squadra lanciatrice che per prima inizierà l’incontro.

Questo passo è molto importante perché può dare un vantaggio temporale, seppur relativo, alla squadra prima estratta.

A questo punto la situazione iniziale appena precedente la spazzolata di avvio dell’arbitro è la seguente: da una parte sarà posizionato il primo lanciatore della squadra lanciatrice, il quale avrà in mano il fusto di birra con cui tentare di colpire la bottiglia posta al centro del rettangolo di gioco; dall’altra due giocatori avversari dovranno essere pronti e scattanti, non appena il lanciatore avrà rilasciato dalle mani il fusto, a correre verso il centro, uno per recuperare il fusto e riportarlo a casa base, l’altro per riposizionare la bottiglia nel suo punto originale.

Fintanto che i due membri della squadra avversaria non siano entrambi tornati ai loro posti iniziali, e l'arbitro con la relativa spazzolata non abbia sancito la fine del turno, la squadra lanciatrice nella sua interezza dovrà stappare le birre ai propri piedi e cercare di bere e ruttare più birra possibile nel tempo a disposizione.

Nel caso il lanciatore dovesse mancare con il proprio lancio la bottiglia, la propria squadra perderebbe il diritto alla possibilità di bere relativamente a quel turno e il fusto passerebbe alla squadra avversaria.

In ogni caso al termine di ogni turno il fusto passa alla squadra avversaria, e tutte le operazioni di gioco vengono ripetute specularmente.

Ogni volta che un giocatore termina la propria temporanea lattina di birra durante il proprio turno di lancio, dovrà dimostrarlo al giudice di gara ruttando e voltando a testa in giù la lattina (o schiacciandola a terra) per verificarne effettivamente la mancanza di contenuto.

Una variante della verifica prevede anche che il giocatore si avvicini al proprio avversario diretto più grosso e/o all’arbitro schernendolo con un ghigno e festeggiando a braccia alzate e mani semiaperte, ad invocare il dio del rock ‘n roll.

Eventuali dispute e risse sono, nell’ambito del possibile, da considerarsi parte del gioco e la loro risoluzione resta a pura discrezione dell’arbitro o al massimo della grandezza fisica e durezza dei concorrenti.

Vince la singola manche la squadra che per prima, con tutti i propri membri effettivi, termina completamente le birre ai propri piedi.

4 commenti:

  1. Diciamo che è difficile vivere il semplice.
    La ruota del paradosso , non si ferma, e percorre sempre nuove strade..
    L’errore non sta tanto nell uscire da sé e rientrarci conseguentemente, o viceversa.
    L’errore sta nel serrare le porte..
    Tenendole chiuse anche solo per un determinato periodo,
    fortuna che c’è il gioco, e chi giocamettendosiingioco,
    fortuna che quel che facciamo e diciamo, crea differenti, nuove e inaspettate dinamiche, anche se previste in possibilità se pur remote.
    Meno male che gli entusiasmi, del nuovo turno che arriva, perché ritorna per tutti, tengono in vita la vita, che è guardata da uno che tiene in mano lo spazzolone del cesso,
    per cui non importa cosa, ma come.
    Si sceglie, qualcosa per questa manche, e si lancia.
    Il caso governa, quel che può essere fortuna di tanto intanto, lo può essere, si!e seppiatelo.
    Magari ce n’è un eccesso nell aria, e anche chi normalmente ne è privo, ne avrà a fiotti.
    viviamoci da fuori, per non soffrire troppo le sofferenze, per placare persino le gioie che possono creare dolore, tanto son gioie, lanciamo, e stappiamo una nuova frescheza di birra.
    ricordiamoci solo poi di rientrarci dentro, di andarci a mettere nello stomaco, nel punto in cui si leggono i sentimenti, il burrone, delle emozioni.e cadiamoci dentro di nuovo.
    credo così si viva..
    evm

    RispondiElimina
  2. Io pensavo più a un gioco con così tanta birra da bere da arrivare a vedere mezzo giallo, perche cha gli occhi mezzi pieni di birra come i cartoni animati quando gli entra l'acqua e gli esce dalle orecchie, e anche a un arbitro staubriaco che tiene in mano uno spazzolone perchè lha fregato ai cessi chimici lì accanto, però sì adesso che ci mi ci fai pensare anche questa tua è un'interpretazione.. :-)

    RispondiElimina
  3. A volte gioco, anzi spesso
    ma a volte credo di giocare
    a volte penso che giocare da soli sia comunque divertente...
    Ora come ora mi chiedo per cosa corro?
    corsa sul posto per me...

    più dentro che fuori... per ora!:)


    sig.dellenuvole

    RispondiElimina
  4. e tu per cosa corri?
    se stai correndo...

    lasig.dellenuvole

    RispondiElimina

Commentanonmentire