martedì 7 luglio 2009

Favola batterica

E’ il mondo che è cattivo

o forse lo sono io, quando mi ritorna sta maledetta cervicale


Fino a quel momento G aveva speso la usa vita a fare cose utili.

Si era totalmente dimenticato di quelle inutili,

e con la poesia e la bellezza aveva perso anche la felicità

Antonio M. Raimo


Questa favola ha batteri,

questa favola è malata

perché così solo può guarire.


Questa favola ha colori

messi lì per contrasto

a contrastare

questa favola a colori.


Cinque, 

reali o sognanti,

due sono il tutto edil niente

lo scrivente e lo scrivuto

il nero su di un bianco.

Tre, 

sono quelli che incontri per stratto

i primati il blu e il rosso

edilgiallo, da cui nasce il resto

dall'acquamarina alviolascuro

come da un pensiero inespresso

nasce tutto quello che poi incontri,

comanche le favole buone da un animale cattivo.


Come?domanda Pierino da sempre convinto

di essere uno, uno solo e che quello bastava

e avanzasse, oh se avanzasse


Come cattivo di riflessi bianchi, disse il lupo

come la notte tarda che taccoglie

prima del mattino, che tiene in piedi

il bianco  dei tue occhi bianchi e stanchi

riflessi di una notte, iniettati di vino

che non vedono e non hai mai visto

senon di riflesso e schiacciano le foglie e le ombre

quanto lamerdintorno.

 

Come cattivik nero a pelo corto, ribadì il lupo

digrignando i dentiesputandobava, era il sorriso,

di buiocresciuto alla luce di qualcuno

perlopiù di una quercia

ampia e alta e grossa e spesso e stronza

e presente, continua, presente continuo

che standavanti vedevi nero, cieco

non ti muovei, per colpa propria o differente

della quercia come qualsiasi altro essente

che la colpa va sempre condivisa 

per evitare di vederla tornare indietro urlante.

 

Come cattivo e rosso di vino, pareva commosso

 il lupo, di sangue che impregna bandiera battente

come madre e figlia di un incoscientimbarco

che a seconda di ombra e orario assume facce

e sorride incurante

di quanti hai lasciato sdraiati sul ventre

giocando il giochino dei giorni  senzapenzà.

 

Come cattivo giallo canarino,

che il lupo si mangiò,

di senape scaduta, di densa melassa

della febbre peggiore che potesse attecchire

che viverla zonzo si rischia sul serio

di ammalarsi di malattie come la vita

e immaginare per febbre cose nonaccadita.


Esattamente come cattivo seianche blu, 

respirò profondo il lupo, 

pensando al paradosso,  come la Greciablu,

colore degli estremi che attiriamo

come animali e come omìni

dal mare come dall'inferno 

del gelo come dell’armonia

che oscilla costante come la propria distanza

da sè. Come in una stanza,  bluparietata

dove i battiti scendono e aumenta la sensibilità

mentre gli oggetti diventano più piccoli e leggeri.


Cattivo come l’arcobaleno, esclamò Pierino

definitivo

scazzato di essere nascosto da colori unauno

che non conosceva, come non conosceva 

laguerra senzalapace larcobaleno

 che si fa mille gocce differenti

che salgono salgono a ringraziare il cielo

e per grazia discendono 

attirati dalla carne, in una pentola d’oro

e che raggiungerei , se solo fossi buono, 

e allora affermereanche

di essere ricco, o qualcosa così

ma sarebbe più come essere solo,

che la ricchezza è una questione moolto privata

come la solitudine

e allora vaffanculo mi accetto anche cattivo

e per guadagnarmi la pace, 

che mi permetta di stare 

mezzuomomezzabestia, pregherò gli Dei,

 e continuerò a dimenticare.


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